martedì 10 aprile 2012

Diavolo della Padania
















Il diavolo della Padania o diavolo maurino (Sarcophilus Bossiensis) è un mammifero marsupiale dalle abitudini crepuscolari appartenente alla famiglia dei Bossidi. Il suo nome comune deriva dai versi spaventosi che è solito emettere durante la notte della democrazia, e che alle orecchie degli aborigeni padani e dei primi esploratori di quelle remote contrade avevano un che di demoniaco. Il diavolo padano è di colore nero, possiede una personalità vivace, ed è assai litigioso e rabbioso. Si nutre essenzialmente di carogne di partiti politici. Dotato di muscoli d’acciaio e di un enorme testone squadrato che sovrasta il collo taurino, questo permaloso animaletto dall’aspetto rozzo e robusto è capace di dare morsi portentosi, con cui può triturare e ridurre in polvere la lega più resistente. Le sue zampe anteriori sono molto più lunghe di quelle posteriori, e ciò gli permette di arraffare con scioltezza e gesticolare minacciosamente con maggiore efficacia. Diffuso soltanto in Padania e perseguitato per lungo tempo dai coloni romani, è stata accolto nel serraglio dal Ringmaster e dichiarato specie protetta dal governo. I diavoli della Padania hanno così eletto a loro dimora il parlamento, nei cui scranni hanno rinvenuto confortevoli tane che hanno reso più accoglienti foderandole di fogliame, cuscini, arazzi e certificati di laurea dalla provenienza misteriosa. Una volta catturata la democrazia, o meglio rinvenutone un cadavere, il diavolo della Padania la divora a partire dall’addome, ne consuma le viscere con voluttà e quindi si introduce nel ventre molle per consumare tutte le istituzioni. Secondo una leggenda popolare, le femmine di diavolo della Padania abbandonano i loro piccoli nei cadaveri dei consigli regionali, al cui interno i cuccioli si fanno strada divorando i tessuti strato dopo strato, fino a fuoriuscirne da adulti.

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